I Certificati Impianto Elettrico di casa è uno di quei documenti che non possono danneggiarsi o deteriorarsi col passare del tempo, o più semplicemente smarrire per poi non poterlo presentare alla bisogna o nel momento di una nuova installazione Ciò, ovviamente, può comportare anche un pericolo per la salute, dovuto a danneggiamenti o incidenti all’interno dell’abitazione. Per evitarlo, nel 1990 è stata introdotta la Dichiarazione di conformità e sicurezza degli impianti elettrici, creata sulla base legislativa di un aumento degli standard di sicurezza, anche grazie a nuovi strumenti che hanno consentito una sempre maggiore rilevazione di pericoli. Negli anni è stata più volte modificata, grazie anche all’evoluzione tecnologica, e oggi la DICO (dichiarazione conformità) è una dei documenti più importanti e obbligatori. Dal punto di vista tecnico, si tratta di un documento con una serie di allegati aggiuntivi, il cui compito principale è quello di dare una certificazione a un impianto elettrico. Può essere conseguito in ottemperanza ad alcuni requisiti che sono stati inclusi nella legge.
Certificati Impianto Elettrico
Prima del 1990, non era necessario presentare Certificati Impianto Elettrico ossia documentazione che si riferisse alla conformità degli impianti. Non esisteva nessun obbligo o raccomandazione, era l’impresa o la ditta che costruiva l’impianto a dover rassicurare e certificare in maniera privata l’opera, i materiali impiegati e la qualità della manodopera. Ma l’evoluzione tecnologica ha fatto sì che la sola fiducia non fosse più sufficiente come disciplina e documento di sicurezza. Si passò, quindi, alla redazione di una legge che disciplinasse il tutto. Successivamente, con un decreto applicativo del 1992, entrò in vigore l’obbligatorietà del Certificato di Conformità dell’impianto che la ditta o il singolo tecnico elettrico dovevano consegnare a chi commissionava il lavoro. L’argomento torna in auge nel 2008, quando la legge si occupa nuovamente della Dichiarazione di conformità degli Impianti Elettrici, trasformandola in documento obbligatorio per qualunque tipo di immobile e stilando una linea guida per la scrittura della documentazione. Nello stesso anno, fu introdotta anche la Dichiarazione di Rispondenza e quella di adeguatezza, che si riferisce alle cabine della tensione media. Poi si arriva al 2010 dove, con un ulteriore decreto, si introduce una nuova documentazione sulla Dichiarazione di Conformità, che si riferisce anche alle tariffe di tipo energetico. La Certificazione di conformità per la realizzazione di un impianto elettrico anche un modello preparato dal Ministero dell’Industria per la compilazione della dichiarazione, oppure può essere scritta in carta libera e compilata come previsto dalla legge, in modo tale che contenga tutte le voci richieste
Certificati Impianto Elettrico
Le voci sui Certificati Impianto Elettrico devono essere scritte dall’impresa o la ditta che esegue i lavori e riportare questi dati descrizione riassuntiva di tutti i lavori fatti, comunicando in maniera specifica se si tratta di impianto ristrutturato, nuovo o ampliato identificativo dettagliato della ditta o azienda che ha eseguito i lavori, scrivendo nome dell’azienda, numero di iscrizione in camera di Commercio, iscrizione nella parte seconda della Dichiarazione di conformità degli impianti elettrici, la ditta esecutrice scrive che, sotto la sua totale responsabilità, i lavori sono stati eseguiti nel rispetto della legge. Soprattutto, usando dei materiali di qualità come previsto dalla legge e dalle guide di tipo tecnico utili alla sicurezza. Nella parte terza, che esegue la redazione del documento, scriverà ed elencherà alcuni allegati utili materiali usati, con indicazione dettagliata di marche (come per es: fili elettrici, faretti per interni ed esterni, appliques a pareti, pozzetto.
Link Utili:
Una definizione dell’argomento Pronto Intervento Elettricista data dalla famosa enciclopedia on line. (Wikipedia)